
Dove i rimpianti si trasformavano in nostalgia
Dove partire era tornare per scegliere ancora
Dove il passato era ancora futuro
Sbuffava un treno alll’orizzonte
Un tranquillo assolato meriggio
che volgeva al tramonto
Che senso aveva avuto
Abbandonare tutto?
Che volto aveva ora sua madre?
Che rughe attraversavano il volto di suo padre?
E chissà dove giaceva ora Asterione, suo fratello, sacrificato all’illusione del suo amore?
Un groppo le stringeva lo stomaco